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al testo di Amina Narimi
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Sugli occhi un rigo d'acqua che viene su dall'aria va destando la tua assenza all'altro lato della vita
sotto lo strato indicibile s'incarna -nel labirinto silenzioso eppure vivo- in me come un amante fa vibrare sull'intero corpo ogni singolo respiro rifluendo nel petto generoso incanto
E' il getto d'acqua che racchiude l’identità di entrambi a rendere visibile la pista senza trovare fine. gli occhi sanno poco nulla di Noi se dediti alla caccia alla raccolta o entrambe. Per le Vie siamo giunti cantando il Nome di ogni Cosa fino a segnare l’odore con un dito nella neve. Abbiamo dormito insieme il tempo del sogno lungo mappe di pozze incise sotto i nostri piedi quando sull’erba umida ti ripetevo :
è cantare esistere. è sulla scia che formeremo Vie per ritrovarci : la strada che misura la distanza tra due luoghi : è il nostro canto - dove Siamo.”
Se la notte sfiori la Tjuringa se percorri con le dita il movimento dentro il suono dove vengo mi raggiungi la prima volta che abbiamo fatto l’amore
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